Spettacoli

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I Cantastorie

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Il Nannorchio e la Nannorchia,ovvero Mest Francisc Valoroso con un solo pugno sette ne ammazza e chissà quante ne ferisce

di e con
mest Emar Donato Laborante Caracarton, narratore
mest Tonio Creanza Tirebouchon, narratore, chitarra

e con
mest Vincenzo Bigi Uppallà

Lo spettacolo è tratto dal racconto orale tramandatoci dai nostri nonni.
Ha i caratteri classici della favola. Racconta le gesta di un eroe popolare, un barbiere, che affronta il male, il mostro l’oscuro: “I Nannorchi” per l’appunto. Secondo l’immaginario collettivo, costoro abitavano le grotte del Pulo e incutevano terrore a quanti si avvicinassero nel loro territorio o, addirittura, venivano ammazzati. Mest Francisc Valoroso armato di coraggio e astuzia riesce a gabbare i mostri, a renderli inermi, e, secondo il racconto tradizionale, ad eliminarli e quindi riscuotere la ricompensa promessa da Re.
La trascrizione in chiave teatrale del racconto vede la trama fiabesca affidata a tre personaggi, i Cantastorie: Uppallà , Caracarton e Tirebouchon.
Rappresentano tre linguaggi diversi; tre modi diversi di raccontare:
Uppallà con la mimica ed aforismi, Caracarton con euforia e irrazionalità; Tirebouchon con razionalità e saccenza.
Nella dinamica competitiva, comunicativa e riflessiva dei tre modi, il racconto offre diversi livelli di comunicazione e di trasmissione dei messaggi nel rispetto delle specificità e delle competenze.
Partendo da una scenografia essenziale ma pregna di elementi simbolo fondamentali come la poltrona (il riposo e la riflessione), il tavolo e le sedie (lo studio e la contemplazione), il baule (il tesoro, la sorpresa) ed il PIEDISTALLO (a seconda del tema di dedizione, ora la pittura, ora la scultura, ora la lettura, la poesia, etc.), Uppallà introduce lo spettacolo con un ouverture di aforismi e di mimica dai contenuti poetici che accompagnano e caratterizzano tutto svolgimento.
Caracarton e Tirebouchon intenti sulla scena nella tessitura della trama del racconto colgono qualsiasi occasione per far emergere ognuno il proprio carattere e le proprie competenze comunicative, linguistiche e letterarie. L’uno, altalenante, intento a sottolineare riferimenti letterari ed espressioni dialettali, anch’esse degne di nobilitazione comunicativa; l’altro intento in una missione didattica ed esplicativa dei momenti e luoghi chiave del racconto descrivendo con toni didascalici i periodi storici, i monumenti, il paesaggio ed i segni antropici sul territorio.
I musicisti accompagnano l’evolversi del racconto, impartendo ritmi e coloriture emozionali, sottolineando i passaggi fondamentali.
A differenza del racconto tradizionale l’eroe scopre che, in realtà, i mostri non sono così malvagi, anzi assomigliano sempre più ai comuni mortali, ma date le circostanze, la pubblica opinione, l’umore collettivo, non riesce ad esternare la sua “scoperta” e rapito dall’euforia popolare viene condotto al cospetto de Re per ricevere la ricompensa.

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“Tre Storie di Cantastorie” di Emar.

Emar Donato Laborante Caracarton, narratore
Tonio Creanza Tirebouchon, narratore, chitarra
e con
Vincenzo Bigi Uppallà, critico d’arte

Nel salone da barba di Mest Francisc si incontrano tre avventurieri che aspettano il Maestro. Chi è Il Maestro e chi sono gli avventurieri? Potrebbero essere i Tre Magi, o forse no? E il Maestro? E poi l’attesa……
Dei Tre, Caracarton è l’irrazionalità nel conflitto male/bene. Interviene con racconti ispirati dalla quotidianità creando personaggi che sintetizzano le emozioni apparantemente “normali” ma cariche di quel pathos generatore di maschere teatrali fino a circoscriverle nelle loro solitudini.
Tirebouchon rappresenta la razionalità nel contenimento e nella ricerca delle emozioni, recitando un monologo “Il Raggio di Luna” tratto e tradotto da “El Rayo de Luna” (Leyendas, 1862) di Gustavo Adolfo Bequer poeta e scrittore, nato a Siviglia il 17 Febbraio 1836 e morto a Madrid il 22 Dicembre 1870. Tradotta dallo spagnolo all’ italiano da Emar Donato Laborante per la prima volta è rappresentata in chiave teatrale interpretata e recitata da Tonio Creanza.
Uppallà, figlio del vento, rappresenta il dubbio, interviene sul dilemma “ Perchè c’è un uomo che porta sempre una croce?”, illustrando e commentando il ciclo di affreschi di Pier de la Francesca “Storia della vera Croce” chiesa di S. Francesco in Arezzo.

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The Female Intelligence – L’intelligenza femminile”
di e con
Emar Donato Laborante Caracarton, narratore
Tonio Creanza Tirebouchon, narratore, chitarra
e con
Vincenzo Bigi Uppallà, Regista.

Ogni storia è un Viaggio. Ogni viaggio è una Storia. La storia raccontata dai Cantastorie é un viaggio tra le solitudini alla ricerca del filo, dell’essenza, che tesse le trame del bios, della vita.
La figlia di un contadino farà un regalo al Re e grazie a questo atto si svilupperanno giochi labirintici di dimostrazione d’amore.
La storia, raccolta davanti al fuoco, il fuoco delle madri che raccontano alle figlie, le quali, a loro volta, raccontano alle loro figlie, è espressione della potenza comunicativa della femminilità che da sempre si occupa di creare e generare ambiti evolutivi globali in cui bellezza estetica, saggezza e natura si fondono nella ricerca dell’essenza e dell’essenziale.

Ha i caratteri classici della favola ma racchiude un raffinato percorso di giochi e dilemmi alla ricerca e alla scoperta del valore dell’intuizione e della proverbiale portanza dei segni. Il racconto trova similitudini con altro racconto sardo. La Murgia apula-lucana e quella sarda, entrambe terre brulle, dove il detto e il non detto acquisiscono lo stesso significato. Terre di poche ma incisive parole per esaltare l’essenza, per celebrare le forti emozioni: l’amore…
L’uomo é da sempre in conflitto per via delle manifestazioni falliche del suo pensiero in amplessi fugaci e terminali.
Il mondo femminile, invece, è continuazione, é prospettiva, è pensiero ampio in amplessi umidi.
La gestione della complessità é da sempre affidata al mondo femminile ed é per questo che Ferula Ferita cogliendo il dono del racconto ha deciso di rappresentare in chiave teatrale questi bistrattati concetti.

Per contatti: Emar Donato Laborante, Via Manzoni 102 70022 Altamura BA Tel. 340.1671065
Tonio Creanza , Via Trapani, 17 70022 Altamura BA, tel. 3384547519